Nella Valle del Paradiso
Si narra la legenda di un popolo di giganti, descritto da Omero nell’Odissea.
I Lotofagi – Mangiatori di Loto
Antichi abitanti della Cirenaica, si cibavano dei frutti del loto, questi frutti avevano la proprietà di far dimenticare il passato.
Dunque, quando Ulisse approdò nell’ isola dei latofagi, mandò i suoi compagni in esplorazione.
I Latofagi vedendoli si mostrarono subito amichevoli, tanto che offrirono loro i prelibati frutti, inducendogli cosi una totale amnesia, tanto che Ulisse per far salire sulla nave i suoi compagni e ripartire, fu costretto a trascinarli .
Dunque è ..
Sul Monte Agragante
Dal nome del loro capo, che si stabilirono i latofagi, uomini giganti, quando giunsero nella bella Trinacria.
In realtà sul monte sorge ..
Nahar – Fiamma
E’ il nome dato dagli dagli arabi quando la fondarono.
Naro
Nel 1086, quando è conquistata dal Conte Ruggero I d’Altavilla, il Normanno.
Fulgentissima
E’ l’appellativo attribuitole nel 1233, da Federico II di Svevia
Monumento nazionale dal 1912, è ..
Il Castello di Chiaramonte
Voluto da Ruggero I, è costruito sulla precedente fortezza araba, prende il nome dalla Famiglia Chiaramonte, feudatari dal 1336.
Molto bello e ben custodito, ospita ..
Il Museo degli Abiti Antichi
Mostra permanente, dove ammirare gli abiti d’epoca.
Il castello è anche avvolto nel mistero, per la storia di Giovanni Calvello, Signore di Naso, e di Madonna Giselda, sua moglie.
La castellana, Giselda, innamorata del paggio, Beltrando, e da questi ricambiata, fu sorpresa dal marito Giovanni, ad ascoltare Bertrando che suonando il liuto le cantava il suo amore, dalla torre del castello.
L’accaduto sconvolse Giovanni, che uccise Beltrando buttandolo giù dalla torre, e rinchiuse in una cella Giselda che si lascio morire.
Nelle chiare notti d’autunno, Madonna Giselda, vaga sulla torre del castello.
Le mura di cinta cingevano il castello ed il borgo, e sei erano le porte che ne consentivano l’accesso, la porta d’oro è l’unica rimasta.
Dall’alto del castello il bel panorama sul fiume Naro, e la diga San Giovanni.
Si ammira anche la cupola della bella ..
Chiesa di Sant’Agostino
Fondato dagli Eremitani di Sant’Agostino
Da qui, la vista è sempre splendida
Nel XVII secolo, si arricchisce maggiormente di chiese, che testimoniano lo stile dell’epoca, il barocco.
In Via Dante ..
La via principale, intervallate tra le chiese ed i palazzi, vi sono le grandi scalinate, che conducono in cima alla collina, dove oltre il castello ..
Il Duomo
Voluto nel 1089, da Ruggero I D’Altavilla, edificato su una precedente moschea.
La Chiesa del SS. Salvatore
La Chiesa Madre dell’Annunziata
Chiesa di San Nicolò di Bari
Infine ..
La Chiesa di San Calogero
E’ stata costruita sopra la grotta che fu la dimora di San Calogero.
Su San Calogero, monaco eremita, gli studiosi non concordano sul luogo d’origine, secondo alcuni giunse da Cartagine (Tunisia), secondo altri dalla Calcedonia (Turchia).
E’ raffigurato come il Santo nero, il Santo Patrono della città.
Secondo alcuni storici, a circa 2 Km di distanza sorgeva ..
Camico
Città Sicana, pertanto il Castellaccio, ovvero i ruderi che si possono ammirare sono quelli della reggia di Cocalo, il leggendario Re dei Sicani.
Il mito narra, di quando Re Cocalo, ospitò il geniale architetto, Dedalo, in fuga dal re di Creta, Minosse, che non smise di cercalo fino a quando con uno stratagemma lo trovò.
Minosse sottopose a tutti il difficile enigma: E’ possibile far passare un filo tra le spire di una conchiglia?
Solo Cocalo con l’aiuto di Dedalo rispose: E’ possibile solo legando il filo ad una formica, la quale introdotta nella conchiglia troverà l’uscita passando tra le spire, perché attratta dal profumo del miele cosparso nei bordi della conchiglia.
Dunque, Minosse certo di aver trovato Dedalo si reca in Sicilia , e pretende la consegna per ucciderlo, ma Cocalo vuole salvarlo, e cosi con l’aiuto delle sue figlie, e su suggerimento di Dedalo, propone a Minosse di fare un bagno ristoratore, bagno che lo ucciderà, perché verrà gettata nella vasca acqua bollente.
Aprile 2024